Non Ho Fatto Nulla, prima fic by -Alejandro-

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-Alejandro-
view post Posted on 27/9/2010, 20:59




Vi posto qui la fic con cui ho debuttato (la seconda non la posterò, poiché ho deciso di interromperla definitivamente per mancanza di idee, e quindi la considero un mezzo fallimento, mezzo perché era pure bella). Comunque, ecco a voi la prima.

Capitolo Primo: La Scoperta e Le Conseguenze



Tutto ebbe inizio una fredda sera d’inverno. Un vento gelido soffiava da nord-est, e pioveva incessantemente. Nonostante ciò, era una tipica serata invernale.
Ma dentro quella casa, lussuosa tanto fuori quanto dentro, si era consumata una tragedia.
La mattina seguente, una macchina si fermò davanti alla casa. Una macchina della polizia.
Ne uscì un ufficiale dai capelli castani, con un hobby per la musica, tanto da aver fondato un gruppo, i “The Drama Brothers”.
Cody Emmett Jameson Anderson, per gli amici Cody, entrò. Sembrava tutto in ordine. Ispezionò la casa, non trovando nulla di strano, e pensò che le segnalazioni su urla e rumori molesti nella notte fossero uno stupido scherzo. Salì fino al terzo piano della casa, ed entrò nella camera da letto.
Rimase scioccato. Sul tappeto giaceva in corpo senza vita del suo compagno di gruppo che faceva il modello. Justin era morto, in un lago di sangue, con tredici ferite da arma da taglio sulla schiena.
In un angolo era seminascosta la moglie di Justin, un’avvocatessa di successo. Courtney.
Aveva lividi su tutto il corpo, e perdeva sangue dalla testa. Era sotto shock.
Cody si avvicinò: “Courtney, cos’è successo?”
Courtney guardò Cody e disse: “I-io…”
“Cosa, Courtney? Tu cosa?”
Raccogliendo le ultime forze che aveva, l’avvocatessa disse: “Non ho fatto nulla.”
Poi svenne.
Cody prese la ricetrasmittente e disse: “Qui tenente Cody, chiamate subito un’ambulanza e un coroner, presto! Ne ho immediato bisogno!”
Gli rispose una voce femminile: “Qui sergente Izzy, eseguo subito. Chiudo.”
Cody cercò vide un oggetto scintillare vicino al posto in cui si trovava Courtney. Prese un fazzoletto e lo raccolse.
“Ed ecco qui l’arma del delitto.”
Prese un registratore, lo accese e iniziò a parlare.
“L’arma del delitto è un coltello da collezione, lama lunga 15 centimetri e larga 2. In pratica, uno stiletto. Trovato nella camera da letto. Da analizzare per vedere se ci sono impronte digitali sul manico o sulla lama.”
Cody osservò un’altra volta lo stiletto, poi guardò il corpo senza vita di Justin e quello svenuto di Courtney.
“Possibile che… no… non ne avrebbe avuto la forza.”
Cody era a conoscenza della situazione della coppia. Justin era spesso ubriaco, e tradiva la moglie regolarmente. Sapeva delle violenze su Courtney da parte di Justin. Lei voleva il divorzio, e lui la picchiava ogni volta che sospettava che lei lo tradisse con qualcun altro o che avesse detto qualcosa a qualcuno.
A causa delle cose che sapeva, Cody era ricattato da Justin, il quale sapeva dei giochetti strani che Cody faceva con la moglie, prima detestata e poi amata, Sierra. Se Justin l’avesse rivelato, Cody sarebbe finito in mezzo ad una strada.
Aspettò per circa dieci minuti l’arrivo dell’ambulanza, che caricò Courtney per portarla all’ospedale. Aspettò altri dieci minuti perché arrivasse il coroner.
Non appena arrivò, Cody disse:
“Certo che te la sei presa comoda…vero Tyler?”


Capitolo Secondo: Le Indagini e I Sospettati



Tyler si scusò con Cody: “Ero nella palestra vicino alla stazione di polizia, scusa!”
Osservò il corpo senza vita e poi si fece dare lo stiletto da Cody.
Tyler chiamò Izzy: “Izzy, sono Tyler. Mandami un’ambulanza, e mandami Owen. Ho bisogno anche di lui.”
Izzy rispose: “Arrivano subito, Tyler. Chiudo”
Dopo circa una ventina di minuti erano all’obitorio, Tyler, Cody e Owen si apprestavano ad esaminare il corpo.
“Owen, sai perché ti ho mandato a chiamare, vero?”
“Credo perché hai bisogno delle analisi dell’arma del delitto. Giusto?”
Tyler annuì con la testa. Cody consegnò lo stiletto ad Owen, e disse:
“Fai un buon lavoro.”
Owen annuì e andò ad analizzare lo stiletto, in cerca di tracce che potessero identificare il colpevole.
Tyler posò un registratore e una videocamera, e disse:
“Inizia l’analisi del corpo. Allora… abbiamo tredici ferite da arma da taglio, per la precisione uno stiletto, sulla schiena. Sono ferite piccole ma profonde, sospetto che possano avere colpito alcuni organi vitali. La temperatura del corpo è di circa 32 gradi centigradi, il rigor mortis è già avvenuto.
Da questi dati, colloco l’ora della morte fra le 23.45 e le 0.15.”
Poi prese un bisturi.
“Mi accingo ad aprire il corpo. Ah-ah! Come sospettavo. Tre pugnalate hanno colpito il cuore, e due hanno perforato il polmone destro. La morte è avvenuta rapidamente per ferite gravi ed emorragie interne gravissime. Non sarebbe sopravvissuto in alcun caso.”
Tyler si tolse i guanti e si lavò le mani.
Cody guardò il corpo e disse, cercando di fare un po’ di ironia: “Non è mica più tanto bello da morto…”
Tyler rispose: “Già… hai già qualche sospettato?”
“Sì. Secondo ciò che ho visto, e basandomi su fatti passati, ci sono una serie di sospettati: in primis, Courtney, ma sono convinto che non c’entra; seguono Duncan e Alejandro.”
“Duncan e Alejandro?”
“Duncan aveva riallacciato i rapporti con Courtney, e le aveva regalato 2 biglietti per il backstage per il concerto di domani della sua band, i Der Schnitzel Kickers. Alejandro si sa che aveva ottimi rapporti con Courtney, ma non con Justin. Inoltre, ieri Alejandro e Courtney sono stati visti insieme vicino al tribunale.”
Tyler annuì, e mise il corpo in un compartimento frigorifero.
Poi disse: “Senti, io stacco, a casa Lindsay e il piccolo Kyle mi stanno aspettando. Sai, è il compleanno del piccolo.”
“Auguri allora! Fa gli auguri da parte mia a Kyle e salutami Lindsay. Vado da Owen per vedere se ha scoperto qualcosa.”
Tyler se andò, e Cody andò da Owen, il quale disse che non c’erano impronte, e quindi, niente indizi.
Owen rimase ad archiviare alcuni fascicoli, mentre Cody tornò a casa, da Sierra.
Appena tornato, Sierra gli saltò addosso, gettandolo a terra. I due si diedero un bacio appassionato e si misero a mangiare.
Cody pensava che il giorno dopo avrebbe dovuto chiamare Duncan e Alejandro in centrale.
“Speriamo bene.”

Capitolo Terzo: Le Deposizioni e Lo Shock



Duncan uscì dal pub imprecando come suo solito. Era preoccupato, e si precipitò all’ospedale.
Appena arrivato vide subito Alejandro e Heather. Lei era seduta ad aspettare, mentre lui stava maledicendo in spagnolo il segretario alla reception, finché non disse qual era la stanza di Courtney.
Alejandro si voltò e vide Duncan.
“Hola Duncan! Anche tu qui per Courtney?”
Heather guardò male il suo ragazzo e lui prontamente si corresse:
“Per vedere come sta Courtney?”
Duncan rispose laconico: “Sì.”
I tre arrivarono alla stanza di Courtney, dove c’era Cody seduto vicino al letto di Courtney, che leggeva la prognosi.
Appena li vide, Cody si alzò e li salutò, mentre gli altri facevano lo stesso.
Heather guardò Courtney, e notò che stava riaprendo gli occhi.
“Ehi, si sta risvegliando!”
I tre maschi si precipitarono vicino al letto. Courtney aprì gli occhi, e vide i quattro volti che la fissavano.
“Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah! Non ho fatto nulla, non ho fatto nulla, non ho fato nulla!!!”
Heather prese un colpo sentendo l’urlo, e cercò di calmare Courtney.
“Calmati, Courtney, sei in ospedale, sono io, Heather, mi riconsoci?”
Courtney annuì, e iniziò a piangere appoggiata alla spalla della ragazza.
Cody si rivolse a Duncan e ad Alejandro: “Dopo mi dovete seguire in centrale. Dovete deporre per l’omicidio di Justin, in quanto siete i due sospettati.”
Duncan lo guardò incredulo, e Alejandro imprecò. Heather cercava di consolare Courtney, mentre quest’ultima continuava a ripetere: “ Non ho fatto nulla, non ho fatto nulla, non ho fatto nulla…”
Entrò un’infermiera, volto conosciuto dai cinque nella stanza.
“Per favore, ora uscite, mi occupo io di lei. Purtroppo è ancora sotto shock.”
Cinque minuti dopo, Courtney stava dormendo, e Cody si rivolse all’infermiera:
“Allora, Beth?
“Ha lividi su tutto il corpo, ma siamo riusciti a curarli. Il difficile sarà farle passare lo stato di shock. Ma state tranquilli: due o tre giorni di cura con psicofarmaci dovrebbero rimetterla in sesto completamente.”
I quattro ringraziarono e se ne andarono. Heather, Alejandro e Duncan seguirono Cody in centrale.
Entrati nella stanza degli interrogatori, Cody iniziò con Duncan:
“Dove ti trovavi tra le 23.45 e le 0.15 dell’altro ieri?”
“Ero andato in pub con la mia ragazza. La conosci fin troppo bene, Cody.”
“Non dirmi che è… no, non lei!”
“Sì, è Gwen. Ci stavamo ubriacando, ok? Vuoi chiamarla per sapere se dico la verità?”
“Lo farò, stanne certo. Alejandro, tu invece dove ti trovavi?”
Alejandro prese la parola:
“Ero a casa, con la mia ragazza, e stavamo… stavamo… beh, hai capito che cosa stavamo facendo, no?”
“Heather, puoi confermare l’alibi di Alejandro”
Lei arrossì un po’ e annuì.
Cody era sconcertato. Non aveva mai sbagliato un caso al primo colpo.
“Potete andare… vi chiamerò se avrò bisogno di voi, ok?”
I tre annuirono e se ne andarono.
Cody pensava:
“Ma se non sono stati loro, chi è stato? E che cosa vuol dire ‘non ho fatto nulla’?”
Non ci capiva più nulla. Tornò a casa e si mise a dormire con sua moglie. La notte gli avrebbe portato consiglio?

Capitolo Quarto: Il Concerto e Il Rapimento



A Toronto, durante il pomeriggio, stava per iniziare il concerto dei Der Schnitzel Kickers. Duncan entrò per primo e iniziò a scaldare il pubblico. Quanti tutti gli altri membri della band furono sul palco, Duncan disse:
“So che è una cosa che aspettavate da tempo, ma devo dire una cosa importante: una mia cara amica è ora in ospedale in stato di shock. Vorrei quindi iniziare con una cover, che dedico a lei, sperando che si riprenda presto.”
Detto ciò, la band iniziò a suonare la ballata ‘In This River’, dei Black Label Society, il cui frontman, Zakk Wylde, era un grande amico di Duncan.
Dopo questa canzone, il concerto esplose in un susseguirsi di brani energici e potenti per circa due ore. Chiusero il concerto con un’altra cover, ‘The Empire Strikes First’, dei Bad Religion.
Finito il concerto, Duncan si fermò a firmare autografi e poi andò verso l’ospedale assieme a Gwen, per sincerarsi delle condizioni di Courtney. Le due, passati i vari conflitti, erano diventate amiche, e si sentivano spesso.
Gwen disse: “Spero che stia bene… è una tragedia ciò che è successo…”
Duncan rispose: “Non direi… Justin era un dannato figlio di puttana, se l’è meritato. Mi dispiace però per lei…”
Giunti all’ospedale, trovarono Alejandro ed Heather, che stavano andando via, dopo essere andati a visitare Courtney. Dopo qualche saluto, le due coppie si separarono.
Alejandro ed Heather erano stati invitati da Tyler e Lindsay per il compleanno del loro figlio piccolo, Kyle, che avrebbe compiuto 4 anni.
Arrivati a casa di Tyler però notarono che le luci erano spente. Heather pensò che forse Lindsay e Tyler si erano dimenticati, ma Alejandro non ne era convinto… in fondo, quale coppia sarebbe andata a dormire alle 20.30?
Notarono che il cancello era stato forzato, ed entrarono in casa, dato che anche la porta era stata forzata.
In casa c’era un disordine pazzesco, gli addobbi per il compleanno stracciati e sparsi. Heather accese la luce, e notò che anche tutte le vivande erano sparse per terra.
Alejandro volle andare al piano di sopra per cercare Tyler, Lindsay e Kyle.
Entrò nella loro camera da letto, e vide una cosa che non gli piacque per niente.
Tyler era stato stordito e sbattuto contro l’armadio, ma fortunatamente era ancora vivo, anche se svenuto. Sul letto c’era un biglietto:
“Per il tenente Cody Emmett Jameson Anderson: smettila di seguire questo caso. Abbiamo rapito la moglie e il figlio del coroner, e se non ti fermerai, potremmo anche ucciderli.
Noi vogliamo che l’omicidio di Justin resti un caso irrisolto. Era un bastardo che picchiava sua moglie, noi le abbiamo fatto un favore.
Firmato: La Confraternita della Cometa”
Alejandro fu raggiunto da Heather, che, vedendo quello spettacolo, si mise a singhiozzare e si gettò alle braccia di Alejandro, che la strinse al suo petto.
“Heather, non preoccuparti. Si risolverà tutto. Te lo garantisco.”
Poi prese il cellulare: stava per chiamare Cody.
“Alejandro, che c’è? Stavo cenando!”
“Riguarda Tyler. Meglio che vieni subito a casa sua. Fidati, è un’emergenza.”
Cody si precipitò a casa del coroner, e lesse il biglietto. Pensò a Lindsay e al piccolo Kyle. Loro non centravano nulla con questa storia.
Alejandro passò il biglietto a Cody, che lo lesse. Poi Alejandro prese la parola:
“Cody, dobbiamo fare qualcosa. E ho già in mente un’idea…”
Cody ascoltò tutto e annuì, dicendo:
“Ok, Alejandro. Domani inizieremo col tuo piano.”


Capitolo Quinto: La Confraternita e Il Piano di Alejandro



La Confraternita della Cometa aveva dunque rapito Lindsay e il figlio Kyle. Ma cos’è la Confraternita della Cometa?
Tutto ebbe inizio nel 1980. Tre pericolosi assassini cercarono un rifugio, e trovarono una grotta fuori Toronto, nascosta da un bosco. Dentro la grotta trovarono un tesoro che stimarono potesse valere circa un miliardo di dollari canadesi. Fondarono così una setta, che si evolse nella Confraternita della Cometa. Tutti coloro che ne entravano a far parte ricevevano un duro addestramento, e diventavano assassini. Il loro simbolo era uno stiletto conficcato in una cometa.
Lindsay e Kyle erano stati tramortiti e bendati. Riaprirono gli occhi nella sala principale della Confraternita, mentre il Primo Oratore iniziava a parlare:
“Cari adepti della Confraternita, la nostra esistenza è ora seriamente minacciata. La polizia sa di noi…”
Il Secondo Oratore lo interruppe: “Era stata una tua idea, ricordi? Se ora verremo scoperti, i nostri sforzi saranno stati totalmente inutili! Sei solo un’imbecille!”
“Non osare mai più discutere le mie decisioni. Dicevo… la polizia ora sa di noi. Ma non sa chi siamo, dove siamo e soprattutto contro cosa stanno andando incontro.”
Il Terzo Oratore intervenne: “Siamo abbastanza sicuri qui, ma quando dovremo scontrarci, cosa succederà?”
Il Primo Oratore riprese la parola: “Succederà ciò che deve succedere. Ora però dobbiamo dare atto che uno dei nostri è scappato.”
“Primo Oratore, e se andasse dalla polizia?”
“Non lo farà. Entrate, adepti prescelti.”
Un uomo, alto, muscoloso e di colore e una donna, più bassa dell’uomo, ma molto più forte, entrarono. Parlarono simultaneamente.
“Ai suoi ordini, Primo Oratore.”
“Devon Joseph, soprannominato DJ, ed Eva, voi siete i due migliori assassini qui addestrati. Troverete il fuggitivo e lo riporterete qui.”
I due annuirono e scomparirono. Poi il Primo Oratore si rivolse a Lindsay e Kyle.
“Verrete scortati in una cella finché le acque non si calmano. Poi vi libereremo.”
Lindsay e Kyle furono rinchiusi in una cella, mentre il Primo Oratore si riuniva in concilio con gli altri due Oratori.

Alla stazione di polizia, Alejandro stava esponendo il suo piano. Erano presenti, oltre a lui, Heather, Duncan, Gwen, Cody, Beth, Ezekiel e Sierra, a cui si era aggiunto anche Tyler.
“Allora, il piano è semplice. Duncan e Gwen, grazie alla fama di Duncan, cercheranno di reperire informazioni nei pub, nei bar e ai concerti. Beth tu e tuo marito, Ezekiel, trasferirete Courtney a casa di Cody e Sierra, e vi prenderete cura di lei, con Sierra che vi aiuterà. Lì potremo proteggerla meglio. Heather, Cody, Tyler e io lavoreremo qui per far sapere a quei squilibrati con chi hanno a che fare.”
Tutti concordarono col piano, meno Tyler:
“Mia moglie e mio figlio sono stati rapiti e tu vuoi che a loro venga fatto del male? Ma sei impazzito???”
“Calmati Tyler, ho tutto sotto controllo. Izzy ci ha offerto l’aiuto suo e di suo marito, Noah. Setacceranno tutta Toronto e i dintorni con delle squadre speciali. Il fatto che Noah faccia parte dei servizi segreti ci aiuta non poco. Se troveranno qualcosa di sospetto, ci avviseranno subito e partiremo con due squadre di truppe d’assalto per liberarli.”
Tyler sembrò calmarsi, e Alejandro concluse: “Diamo inizio all’operazione Comet Finder.”

Intanto, Courtney riceveva una misteriosa visita, che lasciò un biglietto e dei fiori. Chi mai poteva essere stato?

Capitolo Sesto: Il Biglietto e La Ricerca



Courtney, mentre stava dormendo, ricevette una visita inaspettata e molto strana da parte di un uomo. Lasciò dei fiori e un biglietto. Poi osservò il volto di Courtney, e volle darle un bacio sulla guancia. Poi se ne andò.
Courtney si svegliò e trovò i fiori e il biglietto. Sopra c’era scritto ‘Per Courtney’. Lei lo aprì e iniziò a leggerlo mentalmente:
“Courtney, tu non sai chi ti ha dato questo biglietto. Per il momento è meglio così. Sappi che sei in pericolo, e io farò di tutto per proteggerti. Forse ti stai chiedendo chi io sia. Sappi solo che ti amo dal profondo del mio cuore, e che ho ucciso io tuo marito. Justin. Quel gran pezzo di merda. Tu mi conosci, ma per il momento è meglio che tu non sappia chi io sia.
Ricorda, Courtney. Tu non hai fatto nulla. Sono stato io. Quando le acque si saranno calmate, ti cercherò io. Ma ricordatelo sempre, Courtney. Non. Hai. Fatto. Nulla.”
Courtney finì di leggere il biglietto, e poi lo nascose tra i fiori. Poi disse: “Io… Non ho fatto nulla. Non ho fatto nulla. Sei stato tu. Grazie.”
Poi si assopì e ritornò a dormire. Dopo 3 ore si svegliò, e vide i volti dell’infermiera assegnatale, Beth, e del dottore che la curava, Ezekiel.
Ezekiel disse: “Courtney, non preoccuparti, ti trasferiamo in un luogo più sicuro. Prendi anche i fiori, se vuoi. Sai chi te li ha mandati?”
Courtney fece segno di no con la testa. Dopo circa mezz’ora erano a casa di Sierra e di Cody, e la sistemarono nella camera degli ospiti. Sierra le spiegò la situazione. Courtney annuì e poi si mise a dormire.

DJ ed Eva si erano travestiti da persone normali. DJ cercava il fuggitivo nei bar e ai concerti, Eva nelle palestre.
Non avendo ottenuto risultati, fecero rapporto ai Tre Oratori.
Il Primo Oratore, infuriato, sbraitò: “Continuate finché non avete almeno degli indizi, dannazione! Siete o no i migliori?”
Eva rispose: “Beh, il fuggitivo era migliore di noi…”
Il Primo Oratore disse minacciosamente che se non continuavano a cercare il fuggitivo, avrebbero fatto la stessa fine di Justin.
DJ deglutì e chiuse la comunicazione. Poi disse a Eva: “Dobbiamo trovarlo. Se non lo troviamo, lui troverà noi. E allora saranno cazzi amari per noi due.”
Ricominciarono a cercare. Dissero che la persona che cercavano era un loro amico che si era appena trasferito a Toronto, e non sapevano dove abitasse.
Mostravano la sua foto a chiunque, sperando di trovare qualcosa.
Un passante, vedendo la foto, diede loro un indirizzo e loro andarono lì. Lo avevano trovato.
Entrarono, ma non videro che dietro la porta c’era il loro obiettivo. Furono tramortiti.
Dopo circa dieci minuti, DJ ed Eva si ritrovarono in uno scantinato, legati a due sedie.
Eva urlò: “Liberaci, bastardo!!!”
DJ aggiunse: “Sai che cosa ti succederà, vero? Liberaci e potremo mettere una buona parola coi Tre Oratori.”
L’altro rispose, pacatamente: “Ora siete miei prigionieri, non potete accampare diritti. E ora posso fare ciò che voglio con voi.”
DJ ed Eva deglutirono vedendo l’uomo con il suo stiletto, e con i loro due stiletti nella sua cintura.
L’uomo disse: “Ora mi direte tutto ciò che sapete. Cosa vi hanno detto i Tre Oratori?”
Eva gli sputò in faccia. L’uomo le dirò un manrovescio; lui non picchiava le donne, ma nessuno poteva mancargli di rispetto. DJ cercò di morsicargli la mano con lo stiletto. L’uomo gli tirò un calciò dritto nei gioielli. DJ emise un mugolio.
L’uomo disse: “Ora collaborerete? Altrimenti potrei tirare fuori il peggio di me.”
Eva e DJ si guardarono, e dissero simultaneamente: “Sì.”

Capitolo Settimo: L’Interrogatorio e Le Nuove Informazioni



DJ era il più malleabile del duo, così l’uomo iniziò con lui, tenendo Eva alla fine.
L’uomo chiese: “Allora, Devon… dimmi… sono stati i Tre Oratori che vi hanno dato direttamente gli ordini a parole, o li avete ricevuti scritti in un documento?”
DJ iniziò: “I Tre Oratori ci hanno dato gli ordini personalmente. Non credevo che si sarebbero scomodati tutti e tre. A quanto pare, tengono molto a questa faccenda.”
L’uomo non parve soddisfatto della risposta, e chiese: “Ciò vuol dire che tengono molto a me?”
DJ rispose: “Non ne ho idea. Ci hanno detto di riportarti lì vivo. Quindi forse sì.”
“Così anche i Tre Oratori non sono perfetti.”
“Come ti permetti? Loro sono i diretti discendenti dei Tre Fondatori! Blasfemo!”
“Idiota. Come fai a berti certe stupidaggini? I Tre Fondatori hanno addestrato Tre Oratori, che poi ne hanno addestrati altri Tre. Non esiste alcun legame sanguigno fra di loro. E’ solo una carica elettiva.”
DJ sembrava scioccato. Quindi tutto ciò che gli avevano insegnato erano solo… menzogne? Si stava per mettere a piangere.
L’uomo passò ad interrogare Eva: “Eva…l’unica donna della Confraternita che poteva aspirare ad essere un’Oratrice ora è nelle mie mani.”
Eva aveva un grosso livido dovuto al manrovescio di prima: “Dimmi cosa vuoi sapere e te lo dirò.”
“Perché hanno mandato voi?”
“Perché siamo i migliori, dopo il tuo abbandono. O almeno, lo eravamo prima che tu ci catturassi.”
“Vi hanno mentito. Noi tre eravamo abbastanza potenti per diventare i prossimi Tre Oratori. Ma io sono scappato dopo aver ucciso Justin. Perché l’ho fatto?”
“Perché ami Courtney?”
“Anche per quello. Ma Justin era il figlio del Primo Oratore.”
Eva e DJ erano scioccati. Justin era il figlio del Primo Oratore???

Izzy e Noah stavano setacciando la zona est di Toronto in cerca di indizi, ma non trovarono nulla di interessante. Cody e Alejandro furono informati di ciò.
“Cody, dobbiamo agire in fretta. Dobbiamo trovare la Confraternita e l’assassino.”
“Lo so. Ma questo lavoro è massacrante.”
“Stacca pure. Ci penso io a finire tutto.”
Cody staccò, salutò Alejandro, Heather e Tyler, e poi salì in macchina. Tutta questa storia l’aveva scombussolato. Aveva bisogno di un drink. Guidò fino a ritrovarsi in un locale nella zona periferica di Toronto, a circa un quarto d’ora da casa sua. Parcheggiò la macchina, entrò e si sedette al bancone. La barista gli chiese che cosa voleva.
“Fammi un doppio whisky. Ho bisogno di qualcosa di forte.”
“Arriva subito.”
Cody era talmente stanco che non si accorse nemmeno di chi fosse la barista.
“Ehi, tenente, il whisky è pronto.”
Tenente? Come faceva quella donna a sapere che lui era un tenente? Non aveva addosso la divisa. Alzò la faccia e vide il volto di LeShawna, che gli sorrideva.
“Ciao LeShawna… Harold come sta?”
“Te lo chiamo… Harold Norbert Cheever Doris McGrady V!!!!! Vieni qua, c’è qualcuno che ti vuole vedere!”
Harold arrivò e baciò la sua adorata mogliettina LeShawna. Poi salutò Cody e gli chiese come andava.
“Uno schifo… ancora stiamo cercando l’assassino… sembra faccia parte di una setta…”
“Beh, ho qualcosa che ti potrebbe ritornare utile…”
Cosa poteva avere Harold di così utile per le indagini? Quando Cody vide quella cosa, rimase di stucco. Finalmente aveva trovato un indizio!


Capitolo Ottavo: La Rivelazione e La Spiegazione



Harold portò Cody sul retro. Accese uno schermo, e inserì un disco nel lettore DVD.
Era un disco della telecamera di sicurezza: mostrava Eva e DJ che chiedevano informazioni su un indirizzo a LeShawna. Dicevano che quella persona aveva cambiato casa e indirizzo, ma LeShawna li corresse dicendo che lui abitava sempre nello stesso posto. Notò che sui vestiti che indossavano DJ ed Eva c’era un simbolo: uno stiletto conficcato in una cometa. Cody imprecò: allora anche loro due facevano parte della Confraternita… e quindi ne faceva parte anche l’assassino.
Riuscì a ingrandire sulla foto, e così si meravigliò. L’assassino era qualcuno che era sparito per un po’ dalla circolazione… no…
“Dai, non può essere lui l’assassino.”
Harold rispose che dalle immagini era proprio quell’uomo l’assassino. Diede il DVD a Cody, dopo averne fatto una copia.
Cody si precipitò subito alla centrale. Trovò che erano ancora lì Alejandro, Heather e Tyler, a cui si erano aggiunti Owen, Duncan e Gwen.
Duncan e Gwen dissero che non avevano trovato nulla, ma Cody irruppe nella discussione:
“So chi è l’assassino!!! Dovete guardare questo DVD della sorveglianza… me l’ha dato Harold.”
Guardarono una parte del DVD, e poi Cody usò il fermo immagine e ingrandì sulla foto.
Gwen e Duncan guardarono sconcertati il volto sulla foto, e gli altri erano stupiti.
Gwen pronunciò poche parole:
“L’assassino è… TRENT?!?!?!?!”

Trent iniziò a spiegare. DJ ed Eva erano tutt’orecchi.
“Justin, come sapete, era un modello di successo, ma se qualcuno lo contrastava… beh, Justin nel giro di pochi giorni non lo vedeva mai più. Vi siete mai chiesti perché? Me lo chiesi anch’io, ma scoprii che Justin era il figlio del Primo Oratore, sentendo per sbaglio una sua telefonata. Capii che il Primo Oratore voleva far sì che Justin prendesse il suo posto, eliminando gli altri Due Oratori, per trasformare la Confraternita in una setta tirannica. Disgustato, me ne andai. Dato che facevo parte dei ‘The Drama Brothers’, sapevo degli abusi e delle violenze di Justin su Courtney. E sapevo che io la amavo. Intrecciai rapporti con Courtney, le parlavo, lei si divertiva e la vedevo arrossire. Fino al nostro primo bacio.”
DJ interrupe Trent.
“Ma allora perché hai ucciso Justin?”
“PERCHÉ ERA UN FOTTUTO FIGLIO DI PUTTANA!!!!!!!”
Eva e DJ rimasero scioccati dalla reazione di Trent.
“Quando scoprì che io e lei ci vedevamo e che uscivamo assieme, andò di matto. La picchiò selvaggiamente, l’aveva quasi uccisa, ma allora ero intervenuto. Courtney si rannicchiò in un angolo, ferita quasi a morte e scioccata, mentre mi vedeva uccidere il suo odiato marito con tredici coltellate alla schiena. Lasciai lì lo stiletto perché io ho rinnegato la Confraternita. E dovreste farlo anche voi.”
Eva chiese:
“Perché dovremmo farlo?”
“Perché ci sono le vostre vite in gioco. In quella telefonata ho sentito altro. Il Primo Oratore voleva eliminare tutti i fedeli del Secondo e del Terzo Oratore, come voi. Quando ritornerete, se deciderete di ritornare lì, troverete il Primo Oratore che mette in atto il suo piano. Gli altri Due Oratori moriranno. Il Primo Oratore però non ha un successore. E alla sua morte, la Confraternita imploderà. E quest’incubo sarà finito.”
Trent guardò Eva e DJ, e disse infine:
“Siete con me o contro di me?”
Risposero all’unisono:
“Siamo con te.”

Capitolo Nono: Il Sabotaggio e La Confessione



Trent, DJ ed Eva stavano correndo verso la grotta della Confraternita. Ognuno aveva un’arma oltre allo stiletto. Trent aveva una nodachi, cioè una versione più lunga della katana; DJ una Desert Eagle con silenziatore; Eva aveva due tirapugni in ottone. Erano i tre migliori adepti, dopo i Tre Oratori.
Entrarono furtivamente, e attesero la processione degli adepti verso la sala dove i Tre Oratori dovevano parlare. Trent indicò con tre bagliori della sua nodachi il momento giusto per attaccare.
Gli adepti erano impreparati per l’attacco, così furono sbaragliati e uccisi. Trent si diresse verso la sala dei macchinari, e, dopo aver ucciso l’adepto che faceva la guardia, sabotò le macchine.
Poi i tre uscirono furtivamente. DJ iniziò a parlare:
“Ok, e ora? Cosa dobbiamo fare, Trent?”
“Andare a confessare tutto.”
Eva aveva una faccia a metà fra lo stupito e l’infuriato.
“MA SEI IMPAZZITO???????”
“Scherzavo… mamma mia quanto sei suscettibile. Dobbiamo attendere la loro reazione. Ci difenderemo in casa mia.”
I tre si diressero verso la casa di Trent, aspettando il contrattacco della Confraternita.

Courtney fu leggermente scossa quando fu portata nella sala delle operazioni della centrale, dove era stato allestito uno spazio riservato all’Operazione Comet Finder. Courtney, incoraggiata da Gwen, da Heather, da Sierra e persino da Beth, iniziò a parlare.
“Mi hanno detto che avete scoperto chi è l’assassino. Ebbene, so che è Trent. Ma lui l’ha fatto per liberarmi dall’oppressione di Justin.”
Stava per iniziare a piangere, quando Heather si portò vicino a lei e la guardò negli occhi, cercando di infonderle coraggio. Courtney si calmò e continuò a parlare.
“Io e lui ci vedevamo già da due o tre mesi. Justin era ignaro di ciò, ma un giorno suo padre lo avvisò. Quella sera, iniziò a picchiarmi più violentemente di quanto non avesse mai fatto. Trent era nascosto lì vicino. Quando vide che stavo per essere lanciata contro il muro, si avventò su Justin. Lo colpì tredici volte alla schiena. Lasciò lì il suo stiletto, dicendo che non faceva più parte di una strana Confraternita, la quale era comandata sembra dal padre di Justin, a quanto mi aveva detto.”
Fece un respiro profondo e continuò:
“Ero troppo sotto shock per ricordare chi fosse stato a liberarmi dalla mia schiavitù. Ma poi mi fece visita quando ero addormentata all’ospedale, lasciandomi dei fiori e un biglietto. Non mi ricordavo ancora chi fosse, ma le parole sul biglietto mi fecero ricordare una personalità forte ma premurosa… poi voi avete scoperto chi era, mentre riuscii a ricordarmelo anch’io.”
Ora Courtney si prese una piccola pausa, mentre singhiozzava un po’. Alejandro si alzò e le prese un bicchier d’acqua, che lei bevette. Poi concluse:
“Vi prego, non arrestatelo… mi ha salvato dall’inferno, meriterebbe una ricompensa per aver fatto fuori quel pezzo di merda che avevo sposato… ma non sapevo della sua vera natura…”
Courtney ripensò ai pestaggi e alle violenze. Mai era stata così vulnerabile come in quelle occasioni… ma poi arrivò Trent.
“Vi imploro, non arrestatelo!”
Courtney ora era in lacrime. Heather, Gwen e Sierra stavano cercando di consolarla.
Cody, Tyler e Alejandro stavano invece parlando, quando furono chiamati da Izzy e Noah.
Noah urlò:
“Li abbiamo trovati!!!! Sembra che molti siano gravemente feriti e che altri siano addirittura morti.”
Izzy chiamò Noah, e con una squadra trovarono e liberarono Lindsay e Kyle. Quando lo dissero, Tyler scoppiò in lacrime, in lacrime di gioia.
Raggiunta una decisione, Alejandro si avvicinò a Courtney e disse:
“Abbiamo deciso che non arresteremo Trent. Ma lui ci deve aiutare a distruggere definitivamente la Confraternita.”


Capitolo Decimo: L’Unione e Il Nemico Comune



Cody, Heather, Alejandro e Courtney arrivarono a casa di Trent. Non sapevano che di lì a poco si sarebbe scatenato il finimondo. Courtney suonò il citofono.
“Chi è?”
Riconobbe la voce di Trent. Era leggermente emozionata.
“Sono Courtney… puoi farmi entrare?”
“S-subito.”
Aprì il cancello e la porta di casa. I quattro entrarono, e videro Trent che parlava con Eva e DJ. Poi Trent si voltò e vide che Courtney non era sola.
“E loro?”
“Sono dell’Operazione Comet Finder. Vogliono farti una proposta.”
Alejandro prese la parola.
“Trent, mi amigo. Noi vogliamo distruggere la Confraternita della Cometa. A quanto sembra tu, e probabilmente anche loro siete fuoriusciti. Vogliamo il vostro aiuto. In cambio, vi offriremo l’immunità per i crimini da voi commessi, non ultimo l’omicidio di Justin.”
Trent guardò Eva e DJ, e poi annuì.
“L’aiuto è concesso. Abbiamo lo stesso obiettivo, tanto vale unirsi.”
“Bene, dobbiamo ora trovare il nuovo nascondiglio per pianificare…”
Le parole di Alejandro furono fermate quando vide un uomo vestito con un’uniforme con il simbolo della Confraternita.
“Merda. Sono qui. Ci hanno trovato. Ma io non mi arrenderò, combatterò fino alla fine!”
Trent aprì una cassettiera. Tirò fuori sette fucili semiautomatici FN SCAR Mk 16/17 Mod 0.
“I vantaggi della Confraternita si rivolteranno contro di loro.”
Ognuno prese un fucile, e aspettarono l’assalto. Non dovettero aspettare molto. Dopo appena 5 minuti videro circa un centinaio di persone vestite con la stessa uniforme.
Heather e Courtney si stupirono, mentre Cody era sconcertato.
Dei sette, oltre ai tre ex-Confraternita, solo Alejandro era calmo.
“Appena si lanceranno, fuoco a volontà.”
Evidentemente, aver servito nella Guardia Real gli è servito a molto.
Trent, Eva e DJ osservarono una persona in particolare. Aveva la divisa diversa, e aveva le teste mozzate del Secondo e del Terzo Oratore attaccate alla cintura, e usava come arma uno stocco.
Il Primo Oratore.
Alzò lo stocco e poi lo abbassò verso la casa di Trent, urlando:
“Setta della Cometa! Attaccate!”
Mentre i primi accoliti attaccavano, i sette iniziarono a sparare. I membri della setta sembravano non sentire dolore, sembravano essere immortali. Anche se miravano alla testa, i sette non potevano resistere a lungo. Per ogni accolito ucciso, ne spuntavano due.
Si stavano pericolosamente avvicinando alla casa, e Trent lanciò una granata. Circa una dozzina di uomini fu colpita, ma ne ricomparvero il doppio.
Heather esclamò:
“Non ce la faremo mai! Sono troppi!”
Alejandro si avvicinò a lei:
“Heather, mi amor, sappi che se vivremo, ti voglio sposare.”
Heather lo guardò, e lui la baciò. Un bacio d’addio, forse?
Trent e Courtney stavano sparando, e videro la scena. Courtney guardò Trent, lui ricambiò lo sguardo, le accarezzò i capelli e la baciò.
Il loro destino sembrava segnato, ma avvenne qualcosa di inaspettato.
Il rumore di elicotteri e di mitragliatrici che sparavano e la vista degli accoliti che morivano stupì i sette. Sentirono poi una voce familiare, che urlava da un megafono:
“Non abbiate paura! Izzy e Noah sono arrivati a dar man forte!”


Capitolo Undicesimo e Finale: “Non Ho Fatto Nulla”



Gli elicotteri continuavano a mitragliare gli adepti della setta, finché ne rimase solo uno. Il Primo Oratore.
I sette uscirono dalla casa, ma Cody, Trent e Alejandro andarono vicino all’ultimo residuo di quella che fu la Confraternita e la Setta. Sentirono dei singhiozzi… ma non erano lacrime… erano risate. Risate che ruppero un silenzio pari solo al glaciale silenzio dello spazio siderale.
I tre lo guardarono provando per lui delle emozioni diverse: Cody provava un misto di compassione e di tristezza, vedendo quel folle coi suoi piani andati in fumo; Alejandro provava disapprovazione per l’insana follia che aveva preso quell’uomo; Trent provava odio puro, per un uomo che voleva dominare le vite degli altri, rendendole un inferno.
Il Primo Oratore alzò lo sguardo, e guardò i tre negli occhi: vide la ferocia e la pietà in quei occhi, la malvagità e l’amore. Non riusciva a capire come non potessero avere conflitti interiori.
Si alzò, con le lacrime agli occhi, e prese il suo stocco. I suoi piani erano andati in fumo. E davanti a lui aveva i tre artefici: Cody e Alejandro, che erano riusciti a proteggere il terzo prima che lui potesse ucciderlo; Trent, il migliore, il fuggitivo, il rinnegato. L’assassino di suo figlio.
Si lanciò alla carica in preda alla furia e alla follia.
Cody e Alejandro si allontanarono, schivando il colpo. Trent rimase immobile, e parò il colpo con la sua nodachi. Il Primo Oratore non era più un uomo, ma una bestia.
“Muori, maledetto!!!!!!!”
Si scagliò contro Trent, che parò di nuovo il colpo. Con una velocità impressionante, dopo aver parato il colpo, lo trafisse al cuore. Il Primo Oratore sentì le forze mancargli. Iniziò a parlare:
“Perché? T-tu eri il migliore… P-perché l’hai f-fatto?”
“Te lo meritavi.”
“M-ma in fondo, io cosa ho f-fatto di male?”
La domanda stupì tutti i presenti. Poi il Primo Oratore ricominciò a parlare.
“C-cosa ho fatto di s-sbagliato?”
Prese un ultimo respiro.
“I-io… Non ho fatto nulla.”
Trent si stupì della frase. Lui non poteva dirla. Non poteva dopo tutto quello che aveva fatto! Quello che aveva fatto a Courtney! Che aveva fatto a lui! A tutti i membri della Confraternita! A sé stesso!
“Bastardo, cosa dici? Tu hai provocato male e disperazione a chi ti stava attorno! TU SEI IL MALE!”
Trent prese un respiro, e parlò sottovoce al Primo Oratore.
“E per questo… devi morire.”
Estrasse con violenza la nodachi dal petto dell’uomo agonizzante. Spruzzi di sangue uscivano dal cuore perforato.
Poi il Primo Oratore morì.

Una settimana dopo, ci furono tre matrimoni. Trent sposò Courtney, Duncan sposò Gwen e Alejandro sposò Heather.
La calma era ritornata a Toronto, e loro lo sapevano bene. Dopo quel caso, archiviato fra i casi risolti, per molto tempo non ci furono casi rilevanti. Ma tutti ancora si chiedevano una cosa.
Si chiedevano il significato delle ultime parole del Primo Oratore. Cercando, trovarono una poesia, che recitava così:
“Ho reso la sua vita un Inferno. L’ho odiato perché era migliore di me. Ho ucciso la sua famiglia. L’ho visto camminare verso la sua casa vuota. Sono morto perché lui non ha mai preso la sua vendetta. Sono morto quando avrei potuto fare qualcosa. Sono morto, e Non Ho Fatto Nulla.”
Capirono dunque il significato delle ultime parole di quel folle. Non lo dimenticarono mai.

Fine.


 
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view post Posted on 27/9/2010, 21:03
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ahhh il tuo giallo puoi tenerla
 
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-Alejandro-
view post Posted on 27/9/2010, 21:21




In che senso "posso tenerla"?
 
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view post Posted on 28/9/2010, 13:12
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lascia perdere
 
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DimesioFan
view post Posted on 17/11/2010, 15:38




ma cosa sono stì fan fic?
 
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pikmin44
view post Posted on 17/11/2010, 20:53




storie inventate
 
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Haiato Gokudera 96
view post Posted on 19/5/2011, 20:54




carino il giallo,ma non potevi mettere che il primo oratore era chris e il secondo chef
 
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6 replies since 27/9/2010, 20:59   1656 views
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